Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 5 maggio 2018

LA GENTE NON SA CHE COSA E’ L’UOMO - Piotr Demianovich Ouspensky



La gente non sa che cosa è l'uomo. Si trova alle prese con una macchina molto complicata, molto più complicata di una locomotiva, di un'auto o di un aereo, ma non sa nulla o quasi nulla della struttura, della marcia e delle possibilità di questa macchina; non capisce neppure le sue più semplici funzioni perché non conosce lo scopo di queste funzioni. Immagina vagamente che un uomo dovrebbe imparare a guidare la sua macchina, come deve imparare a guidare una locomotiva, un'auto o un aereo, e che una manovra incompetente della macchina umana, è altrettanto pericolosa di una manovra incompetente di qualsiasi altra macchina. Tutti se ne rendono conto quando si tratta di un aereo, di un'auto o di una locomotiva. Ma è molto raro che si prenda la cosa in considerazione quando si tratta dell'uomo in generale o di se stessi in particolare. Si crede giusto e legittimo pensare che la natura abbia dato all'uomo la conoscenza necessaria della propria macchina; tuttavia si converrà che una conoscenza istintiva di questa macchina è lungi dall'essere sufficiente. Perché gli uomini studiano la medicina e ricorrono ai suoi servizi? Evidentemente perché si rendono conto di non conoscere la propria macchina. Ma non sospettano che potrebbero conoscerla molto meglio di quanto fa la scienza e che potrebbero allora ottenerne un lavoro completamente differente.
P. D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Roma 1976, p. 68


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