Foto Intestazione di Alberto Gianfranco Baccelli

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Non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all'amore, il resto è niente - Giorgio Gaber

sabato 16 maggio 2015

L’INSEGNANTE E’ SEMPRE PIU’ SOLO – Massimo Recalcati


Nel nostro tempo l’insegnante è sempre più solo. Questa solitudine non riflette solo la sua condizione di precariato sociale, ma, come abbiamo visto, anche la rottura di un patto generazionale coi genitori. Lo studio dello psicoanalista ne raccoglie frequentemente i cocci: genitori sempre più complici e alleati di figli sempre meno riconoscenti e sempre più pretenziosi, i quali anziché sostenere l’azione educativa della Scuola, di fronte al primo ostacolo, preferiscono spianare la strada ai loro figli, evitare l’inciampo, per esempio cambiando scuola o insegnanti, insomma recriminando continuamente contro l’Altro come fanno i loro stessi figli.
Un tempo l’alleanza generazionale tra genitori e insegnanti non era mai in discussione. Il rischio era piuttosto quello di giustificare derive autoritarie del processo educativo. Oggi invece questa alleanza tende a dissolversi. L’ostacolo della differenza generazionale e dell’insuccesso scolastico viene vissuto solo come una frustrazione inutile che va semplicemente evitata. In questo difficile contesto la domanda che assilla l’insegnante sempre più solo si radicalizza: come può continuare ad amare ciò che fa? Come può resistere all’appassimento, all’accomodamento sulla routine del sapere somministrato secondo gli standard stabiliti, alla tentazione del disinvestimento o del «rinunciantesimo»?

Massimo Recalcati, L’ora di lezione, Einaudi, Torino 2014.
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